Cosa visitare a Diamante in due ore:
un itinerario Ad Hoc Travel

Per quanto possa essere complesso, vista la ricchezza del territorio, cercheremo di fornirvi un itinerario a piedi del centro storico di Diamante, che possa essere veloce, ma al tempo stesso esaustivo. Iniziamo!

Il nostro itinerario inizierà da Via Mag. Teresa Benvenuto. E più precisamente, inizierà da un aneddoto alquanto buffo, e anche simpatico.

«Secondo te qual è una delle cose più preziose di questo borgo?» «Sicuramente la vista mare!»

È da uno scambio di battute simile a questo che ha avuto origine uno dei più famosi contenziosi di Diamante, causa del litigio di questi due palazzi, di fronte ai quali ci troviamo all’inizio del nostro percorso.

Come dare loro torto! Il palazzo più antico, sulla destra, accusa quello sulla sinistra (più recente) di avergli rubato la vista sul mare dopo novant’anni. Allora quello nuovo, costruito proprio di fronte al vecchio, risponde che è arrivato il suo momento di godersela – e da lì in poi il contenzioso non si è mai davvero spento!

Oggi il palazzo più vecchio ha trovato però una soluzione alternativa: per godersi la vista mare, si è dotato di un periscopio!

📍 Prima tappa: Il Murales che racconta la storia di Diamante
in via Mag. Teresa Benvenuto

Una volta dato inizio al nostro tour ci troveremo presto di fronte a una delle opere più note del borgo: il murales che narra la leggenda sulla storia del nome del suo paese.

Leggenda vuole che in tempi antichi un corvo abbia trovato, fra i ciottoli del torrente Corvino, uno scintillante diamante sfuggito dalle mani di qualcuno. Arraffando con il becco quel tesoro, lo trasportò verso la spiaggia, dove aveva il nido. In quello stesso luogo sarebbe nato il borgo di Diamante.

📍 Seconda tappa: Piazza XXI Febbraio

Raggiungiamo la seconda tappa del nostro tour: la piazza centrale del borgo. Piazza XI Febbraio è uno dei luoghi simbolo della vita sociale di Diamante. A pochi passi dal Lungomare e con una vista mozzafiato sulla costa tirrenica e il tramonto, questa piazza rappresenta il punto di ritrovo dei diamantesi e dei turisti nelle uscite serali.

Tanti sono i ristoranti tipici e i bar, qui, che Piazza XXI Febbraio è spesso usata come sede di manifestazioni ed eventi di grande richiamo. Tra questi è d’obbligo ricordare il Festival del Peperoncino, che ha reso Diamante famosa in tutta Italia. Se mai capiterete in città durante questa ricorrenza, potrete trovare in piazza innumerevoli decorazioni e sculture dedicate a “sua maestà il peperoncino”.

📍 Terza tappa: La nascita dei Murales in Via Libertà

Fu il pittore milanese Nani Razzetti, innamorato di questa terra e del borgo, a proporre al sindaco di Diamante Evasio Pascale il progetto di revitalizzazione del centro storico che dal 1981 avrebbe poi attratto centinaia di artisti italiani e stranieri, tra pittori e street artist.

Oggi Diamante conta oltre trecento murales, e il primo che incontreremo lungo il nostro tour è quello di Guglielmo Giavini in Via Donizzetti.

Sulla sinistra troviamo una barca che rientra dal mare con dei pescatori. Sulla destra, in primo piano, il pittore Razzetti intento a discutere con il sindaco Pascale. Questo affresco racconta ai visitatori di Diamante la nascita della città dei murales. Tutta la rappresentazione è realistica, volti compresi, che catturano pescatori che tutt’oggi vivono a Diamante.

📍 Quarta tappa: il Gigante in Piazza Mario Pagano

Ora che abbiamo scoperto come tutto è iniziato, sarà ancora più affascinante avventurarsi tra le viuzze del centro storico, e la quarta tappa del nostro tour Ad Hoc Travel inizia proprio da qui.

Nella traversa di Via Mario Pagano troviamo il murale del gigante ad opera di Guglielmo Siega (1981), che conserva un forte significato per tutta la città di Diamante e i suoi residenti.

Quest’opera di denuncia raffigura un uomo che tiene in braccio il figlio privo di vita, e una mamma che si dispera stringendosi forte al marito. Il riferimento è all'umanità tutta che in ogni guerra si è vista derubata della parte migliore di sé: il futuro. Alle spalle delle figure, nel tondo pittorico, è però presente una barca, simbolo di speranza, ancorata in un mare calmo.

📍 Quinta tappa: il Murales di Kodra in Largo Unità

Quello che forse è uno dei murales più iconoci del borgo si trova a pochi passi dalla nostra ultima tappa, in Largo unita, dove su di uno scenario minimalista in cui la terra incontra il cielo, un’enorme prospettiva dilatata ci introduce ai “manichini” di Kodra.

In quest’opera, uomini vittima del potere militare e del potere della violenza si schierano armati e pronti a lottare: per la pace, però, dato che un enorme vessillo bianco sventola tra i loro fucili.

Più che un murales, quello di Kodra (che Paul Éluard definì padre di una nuova civilizzazione del mondo, mentre nel ‘900 esponeva assieme a Picasso, Modigliani e Renatonon) appare dunque uno sfogo, ancora attuale dopo oltre quarant'anni.

📍 Sesta tappa: il Calvario

A pochi minuti dal murales di Kodra troviamo uno dei luoghi simbolo della tradizione diamantese: il Calvario, dove ogni Venerdì Santo si svolge la processione che si snoda tra le vie del paese, indossando corone di spine di cedro o tralci di sparacogna e camminando uniti dalla corda, simbolo di condivisione e solidarietà.

I cori della passione cantati dai pescatori danno voce al dolore dell’Addolorata sulla via del calvario. È proprio qui, che si conclude la suggestiva rievocazione della passione di Cristo.

Inoltre, da qui potrete scorgere l’isola di Cirella, una delle due isole calabresi (l’altra è l’isola Dino), ricoperta da una rigogliosa macchia mediterranea e dominata da un’antica torre di guardia di epoca normanna.

📍 Settima tappa: Largo Savonarola

La piazza di Largo Savonarola si affaccia su uno degli scorci più iconici, romantici, poetici e instagrammabili di tutta Diamante, che a portata di fotocamera offre una vista spettacolare sul mare, sulla Spiaggia Grande, su Cirella, il borgo medievale e il mausoleo romano. Passeggiando per i vicoli di Diamante, non potevamo non fermarci qui a scattare una foto. Magari, proprio al momento del tramonto!

📍 Ottava tappa: Chiesa Immacolata Concezione

È arrivato il momento di perdersi nei vicoletti. Procedendo sempre con il naso all’insù incantati dai murales, ci imbatteremo presto qui nella Chiesa dell'Immacolata Concezione, la cui costruzione ebbe inizio nel 1645 per merito del principe Tiberio Carafa, religioso e devoto alla Madonna.

Secondo la tradizione, la devozione del paese all’Immacolata deriverebbe da un vero miracolo compiuto dalla Vergine: si narra infatti che un giorno un carro stesse trasportando l’attuale statua della Madonna verso la Sicilia, ma che rimase misteriosamente bloccato davanti al borgo. Nessuno riusciva a spostarlo: nemmeno file e file di buoi! Ripartì solamente quando la scultura venne trasferita nella chiesa per la notte, per preservarne la bellezza dalle intemperie.

Sempre secondo il racconto, la statua della Madonna era stata originariamente realizzata con le braccia incrociate sul petto: eppure la mattina seguente, quando il parroco tornò a controllarla, la ritrovò con un braccio rivolto verso il cielo e tre dita aperte, a simboleggiare la protezione offerta al popolo contro la fame, la guerra e i terremoti.

In seguito a questo miracolo, i diamantesi impedirono che la statua riprendesse il suo viaggio.

📍 Nona tappa: il Murales di Kadmon e il Murales di Eva Krumpt in Via Concezione

Una volta usciti dalla chiesa noteremo due dei murales più importanti della prima operazione del 1981.

La prima di queste opere d’arte fu realizzata dal pittore israeliano Baruck Kadmon nel 1981 e riproduce la famosa foto di Paul Strand dal titolo "La famiglia", scattata durante un suo periodo di permanenza in Italia negli anni del dopoguerra.

La seconda invece, con la sua enorme donna-oggetto in attesa, ancorata nella casa, è opera dell’artista ungherese Eva Krumpt e riprende il tema dell’emigrazione e della sudditanza femminile all’uomo, alle tradizioni e alla casa.

📍 Decima tappa: Mosaico e dipinto rupestre in Via Alfieri

Questa tappa sarà un po’ complessa da individuare, ma ci proveremo lo stesso. Scendendo le scalinate di Via Concezione troverete sulla sinistra una scritta “mosaico” con una freccia: seguite la prima scalinata, poi girate lievemente a sinistra e vi troverete di fronte questa opera meravigliosa.

Realizzato dai coniugi Michele ed Angiolina Sposito di Ferrara, il mosaico raffigura l’antica storia della Calabria, in un viaggio attraverso i secoli, dal graffito paleolitico fino a quelli moderni, che dal ritrovamento del graffito del “Toro di Papasidero” nella Grotta del Romito negli anni ’60 arriva fino allo sviluppo dell’attuale centro urbano dedito alla pesca e all’agricoltura.

Per anni questo lavoro immenso ha conservato il titolo di mosaico più grande dell’Italia centrale e meridionale. Urbanizzazione, scorribande arabe, distruzioni della Cirella, nascita del villaggio di pescatori: i temi che tratta sono innumerevoli, perciò vi consigliamo di prendervi del tempo per ammirare a dovere questo capolavoro.

📍 Undicesima tappa: Lungomare “Vecchio” di diamante

Dirigiamoci adesso sul lungomare di Diamante, per goderci una piacevole passeggiata e raggiungere le ultime due tappe del nostro itinerario.

Il "Lungomare Vecchio" fu costruito 1965 ed è oggi da molti definito il "salotto di Diamante". Qui nelle notti di luna piena è possibile ammirare le barche munite di lampare a pesca di polipi. Di giorno invece si può ammirare da qui tutta la costa, proprio come dal ponte di una nave.

A nord del Lungomare, in prossimità della “punta Diamante”, troverete un porticciolo turistico che aspetta di essere completato.

📍 Dodicesima tappa: l’Opera di Jorit in Via Benedetto Croce)

Abbiamo lasciato come ultime tappe due opere contemporanee, anche per seguire un filo logico nel nostro viaggio dal passato all’evoluzione del borgo.

La prime di queste opere murarie è a firma di Jorit, celebre per i grandi volti solcati da grandi cicatrici simbolo di forza e resilienza. A Diamante Jorit ha realizzato un omaggio a Basquiat, uno dei più grandi esponenti del graffitismo americano e tra i primi muralisti a venire riconosciuto nel mondo dell’arte. ll Basquiat di Jorit è potente, intenso, commovente, con la bellezza del suo volto di ragazzo che tale rimarrà in eterno, e lacrime che scivolano dagli occhi scuri a raccontare la sua storia dannata. Tanti qui sono i particolari nascosti, come il teschio riflesso in una pupilla: ma sopra ogni altra cosa, a dominare è la firma di Jorit, ovvero le grandi cicatrici che marchiano il volto dell’artista.

📍 Ultima tappa: l’Opera di Kraser nella Parallela di via Benedetto Croce, vicino supermercato Vivo

Ultima tappa del nostro tour di due ore nel borgo di Diamante è questo meraviglioso murales firmato Kraser, pregno di emozione e potenza.

L'arte veicola sempre un messaggio, e quando a consegnare questo messaggio è Mercurio, il messaggero degli dei, l'opera assume forse un significato anche più grande.

Le forme neo classiche di questo murales si uniscono a colori psichedelici e a linee moderne, creando un parallelismo tra passato e presente. Nel 1981 Diamante si faceva portabandiera di un movimento artistico oggi riconosciuto come il più innovativo del XXI secolo: e così, Diamante veste qui gli abiti di Mercurio, in un'opera dall'immaginario onirico e surreale.

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